lunedì 9 gennaio 2012

Pannolini lavabili - alcune considerazioni

Premetto che non sono una "purista", non sono una fanatica del "tutto naturale ad ogni costo" e non sono vegetariana, mi ritengo semplicemente una persona che ha a cuore le sorti del nostro ambiente e nel piccolo cerco di fare del mio meglio per inquinarlo il meno possibile e per insegnare a mia figlia a rispettarlo e a conviverci in armonia ma cercando di non complicarmi la vita.

Ancor prima che nascesse la piccola ho scoperto i pannolini lavabili, dopo aver conosciuto altre mamme che li usavano e dopo aver spulciato in lungo e in largo la rete in cerca di ogni sorta di informazioni, mi sono convinta ad utilizzarli.

Ho scartato subito gli AIO (all in one) perchè al di là della praticità d'uso non mi convinceva il fatto di non poterli "farcire" a mio piacimento a seconda del bisogno e sempre per una presunta praticità ho evitato i prefold che mi ricordavano troppo i vecchi pannolini.

Mi sono orientata verso quelli a tasca (stuffable o pocket) e verso quelli in "due pezzi"(fitted), provando sia la taglia unica che la taglia 2, sia in fibra di bamboo che in PUL (poliuretano laminato) che in pile, con i bottoncini e con gli strap... insomma ne ho provati un bel po' per trovare quello che meglio si adattasse alle nostre esigenze.

Adesso dopo quasi un anno e mezzo di utilizzo posso fare alcune considerazioni!

Voglio subito sfatare la paranoia che attanaglia tutte le neo mamme, quel "lavabili" che inquieta:

"Non so neanche cambiare un pannolino normale figuriamoci un lavabile"

Tranquille mamme che sono molto meno complicati di quello che si pensa... se ha imparato metterli alla pupetta anche il mio compagno c'è speranza per tutti!!!

"I primi tempi non sarò in grado di gestirmi, non ho nessuno che può aiutarmi, se poi devo perdere anche il tempo di lavare dei pannolini..." 

In realtà il lavaggio e la cura dei pannolini occupano davvero pochissimo tempo, basta sciacquarli appena tolti e poi lavarli normalmente in lavatrice con bicarbonato e aceto o con detersivi "naturali" ed il gioco è fatto, tempo medio calcolato da una mia conoscente circa 5 minuti al giorno... non male eh!!!

Se le vostre mamme/nonne hanno qualcosa da obiettare ricordando le difficoltà di oltre 30 anni fa, zittitele subito elencando i numerosi vantaggi dei pannolini riutilizzabili: non inquinano così tanto come i pannolini normali, li potete usare anche per il secondo figlio oppure rivendere, la grossa spesa iniziale vale la pena perchè poi non dovete più andarli a comprare (e vi evitate l'incubo del sabato sera: "ommioddioooo sono rimasta senza pannolini ed ora comefacciooooooo") e in un anno di utilizzo ve li siete ripagati, sono cool (alcuni modelli sono coloratissimi e simpatici) e con un minimo di organizzazione domestica (quella cosa che una mamma volente o nolente impara a sue spese) non vi accorgerete nemmeno della differenza!

Tutto bellissimo e meravigliosamente perfetto dunque? Assolutamente no!
Come ogni "novità" che si rispetti anche qui le pecche, le carenze e le cose che non vanno si sprecano, solo che ci si mette un po' a capire di cosa si tratta.

Di sicuro la prima cosa che non va e alla quale non si può ovviare è che per capire quali sono marca e modello che fanno per noi purtroppo non c'è altro modo che provarne di diversi per un po'.
Fortunatamente alcuni siti che vendono pannolini lavabili e alcune associazioni ci vengono incontro con i cosiddetti starter kit che ci permettono se non altro di cominciare a capire in che mondo nuovo ci stiamo addentrando e scegliere con un po' più di criterio.

Seconda cosa che non mi va a genio: i materiali con cui sono fatti.
Il migliore in assoluto è il cotone: naturale, non trattato, morbido e assorbente ma meno colorato, più costoso e si trova con meno facilità.
La fibra di bamboo è meravigliosamente assorbente e meravigliosamente morbida all'inizio ma di contro dopo un po' di lavaggi diventa troppo simile alla carta vetrata... mi piange il cuore doverla mettere a contatto con la pelle morbidissima della mia bambina...In più per asciugare ci mette giorni interi!
I materiali sintetici invece, belli, morbidi, colorati e economici, pagano lo scotto diventando nel tempo sempre meno assorbenti e lasciando fuoriuscire grossi quantitativi di pipì o peggio... e finchè si è a casa d'estate si può sopportare, in inverno e magari a casa di amici la cosa non è propriamente simpatica! Bocciati!

Altra cosa che non mi è piaciuta sono le veline, ovvero dei sottilissimi fogli in fibra di mais che vengono messi tra il pannolino e il sedere del nostro bebè, che servono per raccogliere la cacca e nel caso usiate creme, olii ecc. per evitare che questi ultimi vadano a sporcare il tessuto impermeabilizzandolo (e riducendone di conseguenza il potere assorbente),  ecco, le veline costano semplicemente troppo!!!

Le taglie uniche: bocciate!!! Meglio prendere prima la taglia piccola e poi quella un po' più grande anche se dovete spenderci un po' di più (fateveli regalare da nonni, amici, parenti vari!!!) che con la taglia unica rischiate che siano grandi all'inizio (e di ritrovarvi body umidi all'altezza dei bottoncini) e troppo piccoli poi (e i pannolini a vita bassa non sono il messimo ve lo posso assicurare!).

Alla fine di tutto questo discorso credo che più che un fatto di convenienza economica immediata, l'acquisto e l'utilizzo dei pannolini lavabili sia un fattore culturale, rappresenta un modo di pensare, di vivere e di rapportarci al mondo in cui viviamo e che consegneremo nelle mani dei nostri bambini, più moderno e più aperto, più critico e più rilassato, più sostenibile.
Ogni comune, ogni regione, ogni governo dovrebbero incentivare l'uso del pannolino lavabile...

Ascoltando: Chris Cornell - Billie Jean

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